martedì 14 gennaio 2014

Ho sbagliato TUTTO (parte I)

Solitamente cerco di trascrivere sul blog solo le cose per cui vado orgogliosa e mi fanno stare bene, perché, secondo me, non vale la pena rimuginare sulle cose del passato che potevano andare bene e invece sono andate storte. Tanto vale ricordare solo i momenti felici.
Questa volta farò una piccola eccezione, perché ,nonostante quello che sto per raccontare, sul momento non è stato per nulla divertente, e anzi me la sono anche presa parecchio con me stessa, certe volte è bene rivedere le piccole tragedie quotidiane e cercare di sdrammatizzarle, per dire "peggio di così non poteva andare, la prossima volta andrà di sicuro meglio!"

Dunque : Era la scorsa settimana, venerdì mattina.

L'appuntamento era per le 11:00 del mattino, esco di casa alle 10:00.
Avendo molta fiducia nei trasporti pubblici londinesi, sui 48 minuti di percorso che mi dava google maps, me ne sono concessa 12 di margine. E questo è stato un primo errore.
Prendo la DLR e scendo a West India Quay per prendere un altro treno in direzione Bank.
Mentre mi accingo a cambiare binario, scendendo e salendo due rampe di scale, mi chiedo se non sarebbe più comodo collegare le due scale e accorciare il percorso per chi deve cambiare carrozza e rischia, se non è allenato come Rocky a fare le scale correndo, di perdere il treno. 
Con il pensiero di una nuova scala sospesa per aria a collegare le due rampe vivido nella mente salgo l'ultimo gradino con la lingua penzoloni e arrivo sulla piattaforma. Vedo il treno fermo, allungo la mano per premere il bottone e aprire le porte e questo parte. Senza di me ovviamente.
I miei primi 4 minuti di ritardo li acquisto aspettando il prossimo treno.
Arrivo a Bank e inizio a seguire la freccia con le indicazioni per uscire dalla metro e prendere il bus . Che detta così sembra facile, ancora più facile se prima di partire ci si è segnati il percorso e la via in cui passa il bus da prendere. Ma purtroppo non ho fatto i conti con il dedalo di binari che è Bank. (un giorno, forse, scriverò una breve guida sulle indicazioni da seguire nella tube londinese).
 Inizio a salire una serie di rampe per riemergere dal sottosuolo, sempre seguendo la freccina "WAY OUT", poi d'un tratto la freccina mi indica inaspettatamente le viscere della terra e di conseguenza una rampa da scendere. Mi fermo perplessa: non è che ho saltato qualche indicazione? Torno sui miei passi, scruto la segnaletica, ma no, non sembra che ci siano altre vie, e intanto i minuti passano e io sono ancora lontana dalla mia fermata di bus.
Riprendo la rampa a scendere e... mi trovo su un altro binario. Continuo a seguire la freccia e finalmente riesco a vedere le macchinette per i biglietti e le indicazioni per le uscite.
A questo punto cerco l'uscita più vicina alla via del bus: King William Street EXIT 5.
Seguo le indicazioni per l'uscita 5, fino a che non mi ritrovo... all'uscita 3.
Pazienza, penso: "ora che sono in strada mi basta cercare la via con i palazzoni bianchi che ho visto su google maps, e sono a posto".
Peccato che Bank sia l'incrocio di 5 vie che si diramano in altrettante strade come un cristallo di neve, i palazzoni bianchi sono ovunque e io non sono mai stata in quell'incrocio prima d'ora.
Inizio a girare come una pazza tra semafori e angoli delle vie per capire dove sono. Alla fine chiedo ad un tizio che vende i giornali: "Excuse me, I'm looking for...(amnesia)... sto cercando King.. King Street... Kistree...(mi impappino, ma quale diavolo di re era?... King...)" Il tizio mi guarda con aria perplessa, poi finalmente riesco a pronunciarlo "King WILLIAM street" e lui mi indica la direzione  opposta a dove mi trovo ora (e ti pareva!).
Corro, ormai sudata, fermandomi ad ogni semaforo come alle basi di un campo da baseball. La fermata dovrebbe essere segnalata con una lettera in cima alla pensilina (anche questo l'ho visto con street view) ma la lettera è misteriosamente scomparsa!
Alché arriva quello che dovrebbe essere il mio bus, ma per esserne sicura chiedo al guidatore. "Scusi questo bus passa per Canon Bury?"
Il guidatore mi guarda con aria interrogativa. Non ha capito, ripeto "Passa per Canon Bury?" Non capisce. Tiro fuori il quadernetto su cui ho segnato il percorso, ma, siccome ho scritto le informazioni di fretta con la calligrafia di un cane, lui non riesce a decifrarle. 
Magari sbaglio pronuncia, riprovo "CaNNOn Bury... CaHnon Bury... KANNONN... (ma come cavolo si dice???) Niente, non capisce.
Alla fine legge sul mio quadernetto che devo scendere a Eagle Wharf Road e mi dice che sono sul bus giusto. Evviva, evviva! Ho poco da gioire perché ormai ho un ritardo notevole.
Arrivo nel luogo dell'incontro, controllo il numero civico e mi dirigo verso una porta a vetri senza maniglie che rimane "magicamente" chiusa davanti a me. Intanto scorgo il gruppo già comodamente radunato all'interno dell'edificio che segue le presentazioni delle due giovani responsabili. Alcuni sguardi si posano su di me, ancora immobile davanti alla porta chiusa. Figura di cacca, non può andare peggio di così, penso. E invece sì!
Nella mia lapidaria immobilità inizio a sentire un brusio indistinto sulla mia sinistra, ad altezza inguine. E' il citofono (essendo davanti ad una rampa per sedie a rotelle, è posto ad altezza inguine). Qualcuno sta cercando di comunicare con me!
Mi chino per decifrare il brusio ma non riesco a capire cosa mi stanno dicendo, per cui, nel pieno imbarazzo cerco di replicare spiegando chi sono"Ehm... I'm..." Il brusio mi interrompe nuovamente.
La voce è quella delle tizio che sta in guardiola e finalmente riesco a capire cosa mi sta dicendo: "PUSH THE DOOR!".
Ok, ho finalmente capito. Entro, ormai viola di vergogna mentre tutto il gruppo ormai mi fissa.
 "Sorry, I'm late".

L'imbarazzo non finisce qui, naturalmente, ma il resto lo scrivo nel prossimo post.

30 commenti:

  1. Ho letto "Ho sbagliato tutto" e stavo già pensando di farti causa per plagio: quello è il titolo della mia vita.
    Ma vedo che si tratta solo di qualche piccolo intoppo, più che normale quando ci si muove in una megalopoli come Londra (io mi impappinavo ogni volta a chiedere indicazioni). Può succedere insomma ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, non è di sicuro una tragedia, ma odio arrivare in ritardo e ci tenevo molto a fare buona impressione, per cui ci sono rimasta veramente male... Poi tutto passa!

      Elimina
  2. Mamma mia.. io credo che sarei morta.. odio queste situazioni! Quando mi avventuro in un posto che non conosco, parto con un margine di 2 ore.. ahahahah! La gente mi dice che sono pazza ma lo faccio lo stesso!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. No, non sei pazza! Anche io la prossima volta mi sono ripromessa di partire 2 ore prima!

      Elimina
  3. Uh, come mi riconosco! E l'arrivo tutta sudata e col fiatone! Il panico! Per questo parto sempre tipo tre ore prima dell'ora dell'appuntamento, anche se devo fare venti minuti di strada.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il bello è che in linea d'aria non ero troppo distante da casa... Ma con tutti quei cambi avrei dovuto essere più prudente.

      Elimina
  4. Spero tu avessi delle scarpe comode perchè mi sembra sia stata una bella faticaccia :/ Io ho un odio generico per i mezzi pubblici, ma io vivo in Sicilia quindi fanno schifetto. Aspetto il seguito!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho due paia di scarpe: uno per camminare tanto e stare al caldo e uno per camminare tanto e velocemente :-)
      Sinceramente non so come facciano certe donne a prendere la metro coi tacchi a spillo..eppure sono tantissime!
      Io continuo a confidare nei trasporti londinesi: sono eccezionali, considerando i lilo metri che coprono.

      Elimina
  5. Anche a me è successo qualcosa di molto simile...a Milano, la mia città -.-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A Torino c'è una sola linea e le uscite sono sempre e solo due!

      Elimina
  6. Noooooooooooooooooooooo... a leggerla così, lo ammetto, fa un po' ridere, ma se mi immedesimo in te non riesco neanche a pensarci. Hai tutto il mio sostegno morale, ne ho vissute di simili :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fa ridere! Raccontandola a Mr. Fedo avevo le lacrime agli occhi dal ridere! Purtroppo sul momento è stato un piccolo dramma.

      Elimina
  7. Clyo Clyo... quanta comprensione. Visto che io vado in panico coi trasporti mi concedo sempre un bel monte minuti per raggiungere i luoghi con calma. A parte la scorsa settimana, quando ho cercato di andare dal dentista. Ora che ci penso, questo e' ottimo materiale per un post! Dai che siamo in tante nel mondo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si, dai racconta! Io davvero prima o poi scriverò il manuale "the Tube for dummies

      Elimina
  8. Ahahaha, che disavventura!
    Però sono cose che capitano, e se sei qui a raccontarle è un bene!
    Ora attendo la prossima parte, Clyo nel palazzone! :)

    Moz-

    RispondiElimina
  9. Sono quelle cose che mentre ti capitano ti senti una merdina e hai un nervoso pazzesco ma poi, passato tutto, quando ci ripensi ti fanno sorridere ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si infatti... mi sono sentita proprio una merdina! XD

      Elimina
  10. Nooo! Povera!
    Se ti può consolare, anche io faccio troppo affidamento sui mezzi pubblici e poi arrivo in ritardo (senza contare il mio senso dell'orientamento da bussola rotta)

    Vale A

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In verità potevo contare sull'efficienza dei servizi , ma non sul mio tempismo nel prenderli... in Italia era esattamente il contrario.

      Elimina
  11. Cavolo, immagino il nervoso e l'imbarazzo, ma per fortuna poi uno può raccontarlo, riderci su, esorcizzare un po' il malumore del momento. Ti capisco comunque, io sono terribile nell'orientarmi, quindi cerco sempre di partire con un margine ridicolo e finisco per arrivare con un anticipo ridicolo di un'ora e passa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giuro che una volta anch'io ero così: mai una volta che arrivassi in ritardo! Si vede che sto peggiorando con l'età ;-D

      Elimina
  12. Quando devo andare in un posto che non conosco (e come ben sai ho il senso dell'orientamento di un criceto morto, resuscitato e poi ammazzato di nuovo) parto sempre con un margine amplissimo (roba tipo un'ora), con il risultato che poi aspetto fuori come una pirla per il suddetto margine nel 98,5% dei casi XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sono riuscita a prepararmi prima, avrei preferito aspettare al freddo, arrivando in anticipo, piuttosto che fare questa figura di cacca.

      Elimina
  13. 12 minuti di margine sono pochi... io me ne tengo sempre almeno 30.. e non mi bastano comunque!
    Però solo per il fatto che vivi a Londra hai tutta la mia invidia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ormai è andata, la prossima volta partirò con un'ora d'anticipo.
      Peccato che l'invidia degli altri non sia direttamente proporzionale alla mia felicità.

      Elimina
  14. Povera Clyo! E' così che si impara a conoscere una città, ti ci devi un po' perdere... La prossima volta però parti da casa almeno un'ora prima :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo ci sono ancora tantissime zone che non conosco affatto e dovrò imparare, anche se non credo che riuscirò mai a visitare TUTTA Londra, ma preferirei non perdermi quando ho un appuntamento :-/

      Elimina
  15. ma povera Clyo, questo più ch una dissaventura è un quadro di Escher! :D
    Corro a leggere il seguito! :)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...